Questo è il titolo dell'ultima fatica di uno dei più grandi tecnocrati di questo secolo.
Uno dei più grandi giocatori di poker che io abbia mai conosciuto.
Un'artista, un compositore, un'anima di quelle che oramai stanno abbandonando la terra per la paura di perdersi da un giorno all'altro.
Qualcuno, un giorno, lo chiamò dio.
Qualcun altro, invece, osò semplicemente corcarlo di mazzate.
Ma lui s'è sempre rialzato da solo
con le sue gambe da atletico ginnastico.
Ha sempre guardato tutto attraverso la lente capace del suo occhio di vetro.
Non si è mai lasciato abbindolare da facili guadagni e parole mielose.
Lui aspetta riflette espleta e tira l'acqua (regalandoci anche pensieri profumosi).
Questo maestro ha bisogno solo di annusare le tue ascelle per sapere se dici la verità
e giammai vedrai in lui un nemico.
Riesce sempre ad aiutare tutti quelli in pericolo, a stargli vicino (anche troppo), ad avere le parole giuste al momento giusto. Ma poi, come i più grandi pensatori, tira le somme, ti chiede il conto: 150euro.
Che uomo che mito che cervello, amici!
Questa, comunque, è l'opera che più racconta di lui, delle sue concezioni, avventure, esplorazioni.
Il titolo è preso da una frase che il maestro urlò quando la minchia (famoso uccello palmato) andò a fargli i suoi VIVI complimenti!!!!!
Leggetelo, leggetelo e leggetelo e scoprirete le risposte che cercavate disperatamente in cucina!
Grazie ancora maestro.
*Op.Cit. Giuseppe Sottino, casa editrice Staminchia
martedì 1 luglio 2008
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